Quali risposte porta il carisma Cavanis ai problemi attuali?

Intervista con Padre Manoel Rosalino Pereira Rosa, CSCh, Superiore Generale.

Padre Manoel Rosalino Pereira Rosa, CSCh - Superiore Generale dell'ISTITUTO CAVANIS.
Padre Manoel Rosalino Pereira Rosa, CSCh - Superiore Generale dell'ISTITUTO CAVANIS.
Intervista – Padre Manoel Rosalino Pereira Rosa, CSCh

Come vede le attività Cavanis in questo momento di pandemia?

Il Carisma Cavanis è presente in Asia, Africa, Europa e America Latina, e in ogni paese, ogni continente ha le sue sfide locali e alcune in comune, come scuole e chiese chiuse, opere di accoglienza per giovani e bambini con progetti modificati e ridotti. 

Abbiamo visto che alcuni paesi sono stati più colpiti, d’altra parte fortunatamente il continente africano nonostante tutte le previsioni, non c’è stata un’esplosione esponenziale nei casi di covid-19, ma anche così avevano le loro misure di sicurezza, misure restrittive come è stato possibile fare. 

Un altro esempio è Timor Est dove siamo da 2 anni, un’isola che è stata ben preservata perché può anche avere più controllo.

In Europa e America Latina – Brasile, Ecuador, Bolivia e Colombia – la situazione è molto complicata e noi stiamo seguendo gli eventi, siamo ancora nella “tempesta”. La commissione sanitaria europea ha già avvertito che dovrebbero essere prese misure preventive più intense perché la tendenza è per un aumento dei casi.
Siamo a gennaio dell’anno 2021, dopo quasi un anno abbiamo ancora un rischio di contagio molto alto e una grande difficoltà.

Intervista – Padre Manoel Rosalino Pereira Rosa, CSCh

Qual è la prospettiva per il futuro?

La nostra preghiera e speranza è che il mondo possa avere l’immunità a questo virus il breve tempo possibile. 

Papa Francesco ha già lanciato diversi appelli affinché questo vaccino non sia limitato solo ai paesi ricchi, ma anche per consentire l’accesso ai paesi emergenti, i paesi più poveri.

In ogni situazione – luoghi dove siamo – abbiamo consolidato la nostra presenza nel modo possibile, contando sulla collaborazione dei benefattori nella promozione umana e vocazionale, continuiamo ogni giorno cercando di trovare modi per continuare il nostro lavoro e la nostra missione. Ma fino a quando questa immunità non sarà raggiunta, vivremo per alcuni mesi in questa tensione di chiusure, restrizioni e sufficiente prevenzione e attenzione affinché la situazione non peggiori. 

Dal punto di vista del Carisma, adatteremo la nostra azione secondo ogni esigenza e realtà, continuando le attività con tutti i nostri sforzi.

Intervista – Padre Manoel Rosalino Pereira Rosa, CSCh

Quali risposte porta il carisma Cavanis ai problemi attuali?

Il Carisma Cavanis si propone di accogliere, proteggere ed educare giovani e bambini, e con questa epidemia è aumentato il numero di bambini fuori dalla scuola, i mezzi educativi si sono indeboliti limitandosi alle lezioni online senza possibilità di lezioni faccia a faccia. Questo abbiamo visto soprattutto in quelle regioni dove il sistema educativo era già fragile e ora la situazione è anche peggiore.

A causa della grande povertà e della mancanza di beni di prima necessità, le famiglie non possono permettersi l’accesso e i sistemi in questi luoghi sono inefficaci, come nel caso della Repubblica Democratica del Congo dove c’è una costante mancanza di elettricità.

Il momento attuale e anche il rientro saranno un processo difficile, anche perché non sappiamo quando la routine sarà normalizzata. 

La nostra missione e carisma è fare tutto il possibile per ridurre al minimo questi effetti e ispirati dallo Spirito Santo, dovremo concentrare le nostre forze per fare tutto ciò che è necessario affinché la qualità dell’educazione e dell’accoglienza di questi bambini e giovani sia fatta nel miglior modo possibile. 

Intervista – Padre Manoel Rosalino Pereira Rosa, CSCh

La professione religiosa dei giovani, cosa significa per la Congregazione?

Le professioni religiose all’interno di una Congregazione fanno sì che questa famiglia religiosa sia feconda, vigorosa, nuovi membri che vengono, possiamo dire, per rafforzare la missione e l’apostolato.

Sono come bambini per una famiglia. Una famiglia o una “società” che non ha figli è una società che invecchia e incontrerà difficoltà, che porteranno alla sua scomparsa. Una professione dei voti – di rinnovamento, o perpetuo – è proprio la possibilità di continuare il carisma e la missione che è stata ispirata da Dio e accolta nella Chiesa. Il Carisma Cavanis, come tanti altri carismi fondanti dei santi che ne furono ispirati, iniziò ad operare per l’evangelizzazione e la promozione umana. 

È una grande gioia per noi accompagnare questi giovani chiamati da Dio che hanno dato la loro risposta, nella loro maturità e impegno, perché si realizzino nella loro vocazione e possano lavorare alla messe del Signore. Come ha detto Gesù, la messe è grande e gli operai sono pochi. Sono il rinforzo, la grazia che Dio manda alla sua Chiesa e al mondo. Il mondo ha bisogno di essere evangelizzato e ha bisogno di lavoratori qualificati che annunciano la verità, la pace e che promuovono la giustizia e il bene.

Intervista – Padre Manoel Rosalino Pereira Rosa, CSCh

I venerabili Antonio e Marco Cavanis, hanno vissuto fatti ed eventi storici vicini alla realtà in cui viviamo oggi, quale insegnamento hanno lasciato e che possiamo applicare in questo momento?

Due decisioni, o due comportamenti, molto importanti possono aiutarci… Il primo insegnamento è prestare attenzione alla parola di Dio, lasciarsi guidare dalla parola di Dio, essere avvolti dalla parola di Dio. Diventiamoci uomini di profonda preghiera e contemplazione.

Loro meditavano sulla parola di Dio, erano uomini di pietà e cercavano la santità, uomini d’amore per Gesù Cristo e la sua Chiesa.

Il secondo insegnamento è che, essere attenti al contesto di ciò che accade l’intorno. P. Antonio e P. Marco erano attenti al contesto di ciò che accadeva intorno a loro, sapevano leggere i segni del loro tempo, vedevano la situazione dei bambini in quel momento che erano in pericolo, senza possibilità di essere istruiti e senza essere accolti.

E attraverso questo furono audaci, presero l’iniziativa di fare qualcosa, si diedero e fecero ciò che Dio aveva indicato che dovevano fare.

Ispirati da Dio, dalla sua parola e guardando la realtà, hanno provato compassione, hanno sentito il dolore di quei bambini e giovani e li hanno assunti come loro figli.

Impariamo da queste due ispirazioni: ascoltare la Parola di Dio che ci illumina, accresce la nostra fede e forza, e anche essere attenti al contesto di ciò che accade l’intorno, di questo sguardo di compassione, di vicinanza, senza paura … e come ha detto Papa Francesco, di andare oltre, avvicinarsi a realtà che a volte ci infastidiscono, che ci portano fuori dal nostro comfort, dalla nostra “tranquillità” e dalla “falsa pace”.

I venerabili fratelli, Antônio e Marcos Cavanis, si sono lanciati nella missione e hanno fatto ciò che vedevano possibile e che dovevano fare, andando spesso ben oltre le proprie forze e capacità fisiche, finanziarie ed emotive, dandosi completamente senza risparmiare sforzi.

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