Devozione a San Giuseppe Calasanzio

[..] Assimilò lo spirito calasanziano e lo trasmise in eredità alla congregazione attraverso le costituzioni ispirate per la massima parte alla sua spiritualità.

San Giuseppe Calasanzio.
San Giuseppe Calasanzio.

Devozione a S. Giuseppe Calasanzio. Scrive a questo proposito il p. Giovanni Paoli:

« Singolare e tenerissima era la devozione sua (del S.d.D. P. Antonio] a S. Giuseppe Calasanzio. Fin da quando cominciò a recitare l’Uffizio divino diceva d’aver concepita un’altissima stima di questo gran santo, leggendone nel Breviario le lezioni.
Quando poi intraprese ad aver cura dei giovani, e vi si dedico, non appena seppe che in Chioggia alcuni pii sacerdoti erano si preso questo santo per protettore delle loro scuole e dei giovani, deliberò di costituirlo protettore principale del suo istituto ».

Preparava i giovani a distanza di varie settimane alla grande festa.

« La novena poi immediata alla festa – continua il p. Paoli – era per opera sua un tempo di straordinario fervore per i giovani impegnati a far corone di fiori spirituali ad onore del santo. Sopra tutto poi nell’oratorio domestico a’ suoi chierici, del lungo corso di oltre 25 anni, non mai tralasciò di tenere ferventi discorsi, ora spiegando le massime spirituali del santo, ora svolgendone la vita [..]

Chi l’avesse sentito parlar del santo! Per quanto in tutto il giorno fosse stato abbattuto dalle sue convulsioni, fino a quel punto in cui era chiamato a parlarci, diventava allora maggior di sé stesso. Era il cuor che parlava, penetrato più tenera devozione.

L’ultima sera specialmente infervorava ancor più, e rapiva cosi, che per quanto avesse tenuto a lungo il suo dire, non solo non mai stancava, ma lasciava estatici e inamorati.

E quando girava per l’oratorio, con in mano la reliquia del santo per darla a baciare, parea come fuor di sé, Tanto più poi nel giorno della solennità sembrava che non ardente della toccasse terra ».

A quel giorno riservava le vestizioni dei novizi; in quel giorno voleva una messa solenne, il banchetto festivo con l’invito di benefattori e collaboratori; il panegirico tenuto da uno dei giovani, le premiazioni degli alunni. Assimilò lo spirito calasanziano e lo trasmise in eredità alla congregazione attraverso le costituzioni ispirate per la massima parte alla sua spiritualità.

Per questo voleva anche che ogni religioso avesse nella stanza una copia della sua vita, e stabili che la sua festa oltre a questa devozione, il p. Antonio promosse tra i giovani la devozione a s. Luigi Gonzaga, e ne troviamo testimonianze fin dalla sua prima attività educativa. In seguito coltivo la devozione a s. Vincenzo De Paoli, quale protettore dell’istituto femminile.

Il p. Casara poi attesta che « invocava pure di spesso i nomi di Gesù, Maria e Giuseppe, come invocava spesso la protezione dei santi apostoli Pietro e Paolo, di s. Giuseppe Calasanzio, s. Vincenzo De Paoli, s. Rocco, ed altri [..] ».

POSITIO p. CXVII

S. Giuseppe CalasanzioStatua realizzata da Innocenzo Spinazzi e che si trova nella Basilica di San Pietro in Vaticano dove fu inaugurata il 27 agosto 1753; curiosità vuole che si ricordi che in quel momento si trattava dell'unica statua dedicata ad un Beato (Giuseppe fu Santo dal 1767).
S. Giuseppe Calasanzio – Statua realizzata da Innocenzo Spinazzi e che si trova nella Basilica di San Pietro in Vaticano dove fu inaugurata il 27 agosto 1753; curiosità vuole che si ricordi che in quel momento si trattava dell’unica statua dedicata ad un Beato (Giuseppe fu Santo dal 1767).
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