Antonio e Marco decidono di entrare in azione

Biografia e profilo pastorale e spirituale - PRIMO PERIODO: 1802-1820.

...P. Antonio, giovane sacerdote, Marco ancora laico, decidono di entrare in azione... (1802-1820)
...P. Antonio, giovane sacerdote, Marco ancora laico, decidono di entrare in azione... (1802-1820)

P. Antonio, giovane sacerdote, Marco ancora laico, decidono di entrare in azione, con una pastorale giovanile organizzata. Ambedue concordano: questo è il campo dove il Signore vuole la nostra presenza attiva. Con l’umiltà di chi è consapevole dei propri limiti umani, seguono il consiglio di P. Luigi Mozzi, gesuita, e danno inizio alla Congregazione Mariana: del piccolo gruppo di nove ragazzi P. Antonio sarà il direttore e Marco il prefetto.

1802

02 Maggio
È domenica quando il Parroco di Sant’Agnese a Venezia li presenta al popolo come gruppo d’impegno cristiano. Lo zelo e l’allegria di Antonio e Marco piacciono e i ragazzi vengono spontaneamente a iscriversi; saranno 60 dopo pochi mesi.

03 Ottobre
È necessario il gioco, anche perché – dicono i Cavanis – i giovani si possono conoscere meglio e crescere nella socialità e nel buon esempio reciproco. Si apre quindi l’Orto, cioè un campo da gioco, con delle regole per il suo buon funzionamento, è aperto la domenica mattina e pomeriggio e giovedì pomeriggio.

1803

03 Luglio
I Dialoghi. P. Antonio è molto zelante e coinvolge sempre più i ragazzi e i giovani in attività di formazione: sono i dialoghi su argomenti scelti, specie di dibattito pubblico, sono le corone di fiori, atti di virtù come allenamento per i propri doveri cristiani, sono brevi periodi di meditazione o di adorazione al SS. Sacramento proposti ed eseguiti con gruppi scelti o di volontari.

1804

02 Gennaio
Sarà questa la loro iniziativa pastorale “principe”: la Scuola. La Congregazione Mariana ha ormai i suoi “protettori”, cioè i benefattori che vogliono sostenere con le loro offerte la vita del gruppo e aiutare coloro che più sono bisognosi. Ora, i talenti dei ragazzi non saranno mai messi a frutto senza la scuola, una scuola che sia gratuita, aperta a tutti ricchi e poveri, una scuola che non sia solo istruzione, ma formazione del cuore per la vita… In questa data iniziano le due prime classi, 15 alunni affidati a don Leonardo Romanini e 9 alunni il cui maestro sarà lo stesso P. Antonio Angelo. “Da allora per più di mezzo secolo, vissero, lavorarono, studiarono, soffrirono per rimanere fedeli a questa chiamata divina. Nessun sacrificio, nessuna sofferenza stimarono eccessivi…” (P. Aldo Servini).

P. Antonio viene sempre più conosciuto e apprezzato; si richiede il suo aiuto e consiglio nella fondazione di gruppi giovanili, tipo Congregazione Mariana, e per la pastorale con i ragazzi poveri di altre parrocchie della diocesi.

1806

13 Febbraio
Il conte Marco Cavanis dichiara di voler diventare sacerdote e rinuncia al suo ben rimunerato impiego, scegliendo di vivere in povertà, con il fratello, per aiutare meglio i poveri. Viene ordinato sacerdote il 20 dicembre. Da questo momento sarà anche lui totalmente a servizio di Dio e dell’Opera.

16 Luglio
Si acquista con l’aiuto di diversi benefattori, il palazzo Da Mosto che Marco chiamerà il “palazzo del Paradiso”, perché qui c’è spazio per i giochi, luogo adatto per i Ritiri Spirituali, molte aule per una scuola sempre più richiesta. Come patrono è stato scelto San Giuseppe Calasanzio fondatore dell’Ordine dei Padri delle Scuole Pie.

1808

26 Aprile
Apertura della casa di lavoro. È una tipografia: un nuovo rifugio alla povera gioventù che serve di compimento all’opera già intrapresa dell’educazione dei giovani. “Avvenimento che sempre più ci anima ad abbandonarci nelle mani della divina amabile Provvidenza”, dicono i nostri venerabili Padri.

10 Settembre
Inizia il ramo femminile delle Scuole di carità, dapprima in una casa in località San Vio, poi negli ambienti dell’ex-monastero delle Eremite (parrocchia San Trovaso) dove l’Istituto si consolidò anche con l’aiuto dato dalla beata Maddalena di Canossa nel 1811.

1812

06 Aprile
Approvazione delle Scuole da parte del Governo Napoleonico, come istituzione pubblica. I due fratelli Cavanis, in una dichiarazione del Ministero della Pubblica Istruzione, vengono “approvati non solo come maestri di tutte le facoltà che nelle nostre scuole si insegnano, ma altresì come Direttori dello Stabilimento”. È un’altra delle tante grazie che i Cavanis riconoscono aver ricevuto mediante la protezione materna di Maria Santissima.

02 Giugno
Dopo la visita del Vescovo Amministratore Capitolare Mons. Bonsignore i Cavanis gli presentano tutto il Piano dell’Opera, chiedendo anche l’aiuto di qualche chierico. C’è la finalità dell’Istituto “provvedere gratuitamente all’educazione degli abbandonati figliuoli”, il metodo “la quantità degli aiuti è così varia e molteplice quanto sono vari e molteplici li rispettivi loro bisogni”, la pedagogia, con “le necessarie istruzioni (catechesi) la provvida vigilanza, l’amorevole disciplina, le utili scuole, l’innocente diporto e gli opportuni aiuti”.

1814

28 Maggio
Al Santo Padre Pio VII viene presentato il loro 2° Piano dell’Opera in cui si parla di una Congregazione che si vuole istituita per queste Scuole di carità; non una cosa nuova, ma quasi una diramazione dell’Ordine delle Scuole Pie. Si confermano il fine e lo spirito dell’Istituto – espressi sopra – e si insiste sugli operai “che saranno dei sacerdoti diocesani, uniti da questa comune vocazione, che dovrebbero essere dedicati principalmente a quest’unico ministero, e ben addestrati e sciolti da ogni altra cura per eseguirlo compiutamente”.

Pio VII risponde dando speranze ed esortandoli a “raddoppiare il loro zelo e le loro premure a favore di tante anime, che mal’educate andrebbero senza meno alla perdizione”.

1815

12 Dicembre
L’Imperatore Francesco 1° visita per la prima volta l’Istituto e dimostra “piena soddisfazione dell’Opera”; a lui i Cavanis fanno l’omaggio dei libri da loro composti e stampati ad uso delle Scuole, cioè 6 libretti elementari per lo studio della lingua latina, gli Squarci d’Eloquenza, le Rime scelte.

1817

04 Aprile
Papa Pio VII dona all’opera dei Cavanis il palazzo Corner.

1819

23 Febbraio
Seconda visita dell’Imperatore Francesco 1° ai due Istituti.

27 Luglio
Il 3° Piano della Congregazione ecclesiastica qui chiamata “delle Scuole di Carità” e della Congregazione delle Maestre delle Scuole di Carità viene presentato dai due Cavanis al Patriarca Francesco M. Milesi e, per suo tramite, al Governo Austriaco. Si insiste sulla gratuità della scuola, sulla necessità di coltivare “i talenti anche dei giovani più poveri”, si danno alcune norme per la vita dei membri “sacerdoti secolari uniti insieme dal vincolo della carità e dalla disciplina uniforme”. “Lo spirito interno dell’Opera è precisamente diretto a perfezionare l’esercizio della carità verso Dio e verso il prossimo, e promuovere insieme i vantaggi della civil società”.

18 Settembre
Dopo l’imperatore, anche il patriarca Milesi firma il decreto di approvazione dell’istituzione delle due Congregazioni dei sacerdoti e delle maestre delle Scuole di Carità, che diventano quindi di diritto “diocesano”.

1820

27 Agosto
P. Antonio Cavanis dà inizio al 1° anno di noviziato nella nuova Congregazione, non nel palazzo Da Mosto, ma nei poveri locali della “Casetta”. È il giorno di San Giuseppe Calasanzio che diventa patrono principale anche della nostra Congregazione: i novizi sono Pietro Spernich, Matteo Voltolini, Angelo Cerchieri e il fratello Pietro Zalivani.


1813 – 1820: I due fratelli si dedicano totalmente alla scuola, anche con la preparazione di alcuni libri di testo per lo studio del latino e dell’ italiano dei loro alunni. Abbiamo:
Nuovo metodo per agevolare ai fanciulli lo studio della lingua latina.
Piccolo vocabolario latino-italiano e italiano-latino.
Squarci di eloquenza di celebri moderni autori italiani (Antologia in tre volumi).
Rime scelte di celebri poeti italiani (in due volumi).
Selecta ex latinis scriptoribus…

Tutti i volumi si distinguono per il contenuto e il metodo di insegnamento, come pure per il costo accessibile. Vengono apprezzati e adottati in molte scuole dell’ Italia del nord.

“Le loro Antologie ad uso delle scuole di Umanità e Grammatica le reputo utilissime in ogni rapporto. La scelta degli autori e di vari squarci delle loro opere è giudiziosissima e perfettamente adattata alle varie classi: le illustrazioni(note) non ponno essere né più giuste, né più chiare, né più acconcie all’oggetto cui sono destinate”. (A.Traversi)

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