La beatificazione della venerabile Veronica Antal, vergine e martire, è stato un evento unico nel paese, svolto il 22 settembre 2018, presso la chiesa della Dormizione della Vergine Maria a Nisiporeşti, essendo prima laica di Romania dichiarata martire,. La Santa Messa fu celebrata dal delegato di Papa Francesco, Sua Eminenza il Cardinale Giovanni Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Hanno partecipato anche Mons. Petru Gherghel, vescovo di Iasi, Mons. Aurel Perca, vescovo ausiliare di Iaşi, Sua Eccellenza Mons. Miguel Maury Buendía, Nunzio Apostolico in Romania e Moldavia, Sua Eminenza Ioan Robu, Arcivescovo e Metropolita di Bucarest e altri vescovi e loro delegati di casa e dal estero.Sono stati presenti anche P. Marco Tasca, Ministro Generale dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali con i membri del Definitorio Generale, rappresentanti delle Congregazioni maschili e femminili, membri della Provincia di San Giuseppe dei Frati Minori Conventuali di Romania, fedeli arrivati dal tutto il paese, rappresentanti della Chiesa ortodossa e funzionari civili.
La Comunità Cavanis di Romania non poteva mancare da questo unico evento. I nostri Padri Cavanis hanno convocato un numero di 40 ragazzi e ragazze che stanno collaborando con il nostro Centro giovanile e hanno organizzato la partecipazione al evento La cerimonia è stato intensamente vissuta da tutti!
I primi anni
Veronica Antal nacque il 7 dicembre 1935 nel comune di Boteşti, frazione di Nisiporeşti, in Romania. Era la prima dei quattro figli di Gheorghe e Iova Antal. Fu battezzata il giorno dopo, solennità dell’Immacolata Concezione, nella parrocchia di Hălăuceşti.
A causa dei lavori dei campi che impegnavano tutto il giorno i genitori, era affidata alle cure della nonna Zarafina. Fu lei che, sin dai primi anni, educò la piccola nipote ad avere una grande fede in Cristo e nella Chiesa.
Veronica frequentò le scuole elementari del suo paese, Nisiporeşti. Quando ebbe terminato i quattro anni delle elementari, prese ad aiutare i genitori nel lavoro dei campi. Era dotata di un fisico robusto e di un carattere socievole. Imparò anche a fabbricare i costumi tradizionali del suo Paese e ad aiutare nelle faccende di casa.
Una vocazione impedita dal regime
Verso i 16-17 anni intensificò anche il suo impegno religioso: entrò nel coro parrocchiale e nella Milizia dell’Immacolata. Nello stesso periodo, avvertì più forte la vocazione religiosa, ma non poté realizzare il suo desiderio: in Romania, infatti, il regime comunista, aveva soppresso tutti i conventi, compreso quello delle Suore Francescane Missionarie di Assisi, nel vicino comune di Hălăuceşti.
Non le restò allora che condurre una vita simile a quella di una consacrata, nell’ambito della sua casa. Aderì quindi al Terz’Ordine di San Francesco (oggi Ordine Francescano Secolare) e professò privatamente il voto di castità.
La vita ordinaria di Veronica
Partecipava ogni giorno alla celebrazione della Messa ed era assidua all’Adorazione Eucaristica. Dato che la chiesa parrocchiale era ad Hălăuceşti, Veronica percorreva a piedi, ogni giorno, gli otto chilometri di distanza dalla sua casa. Visitava spesso i malati e aveva un’attenzione particolare per i bambini, che preparava alla Prima Comunione.
Conduceva quindi una vita normale, senza grilli per la testa, desiderosa solo di consacrarsi in futuro totalmente a Dio. Nel frattempo accettava volentieri i sacrifici che le venivano imposti dalle condizioni familiari e da quelle ideologiche della Romania comunista.
L’aggressione e la morte
La sera del 23 agosto 1958, Veronica si diresse ad Hălăuceşti, dove l’indomani sarebbero state celebrate le Cresime. Una delle amiche che l’avevano accompagnata ricordò in seguito di averla vita pallida e abbattuta, durante la funzione. Il 24 agosto, dopo la Messa, aiutò a sistemare in sacrestia. Verso sera, le amiche fecero per andare a casa, ma lei disse loro di precederla: le avrebbe seguite più tardi.
Mentre, in tutta fretta, rientrava a casa, fu assalita da un giovane di nome Pavel Mocanu. Da tempo covava l’intenzione di fare del male a una delle “suore”, come definiva in maniera spregiativa Veronica e le sue amiche, per la loro vita di fede.
Pavel le rivolse proposte indecenti, ma Veronica si oppose. Il giovane la trascinò allora in un campo di granoturco, mentre lei resisteva continuamente. Arrivato al colmo dell’ira, la colpì con ben 42 pugnalate.
La mattina seguente fu ritrovato il suo cadavere in mezzo al campo di granoturco. La ragazza stringeva ancora fra le mani il rosario, che regolarmente recitava durante il suo lungo cammino. L’autopsia riscontrò che effettivamente l’omicida non era riuscito nel suo intento: Veronica era rimasta vergine. Aveva ventitré anni.
Fama di martirio e fasi preliminari della causa
Fu considerata subito dagli abitanti di Nisiporeşti e Hălăuceşti come una martire della purezza. Da più di 45 anni, ogni 24 agosto, viene ricordato l’anniversario della sua morte. Dalle parrocchie vicine si organizzano pellegrinaggi e celebrazioni di Messe sul luogo dell’omicidio. Inoltre, all’intercessione di Veronica venivano attribuite grazie speciali e prodigiose guarigioni.
Solo negli anni ‘90 del secolo scorso, sempre a causa della situazione politica, fu possibile iniziare i passi necessari per promuovere la causa di beatificazione, seguita dall’Ordine dei Frati Minori della Romania. Vice-postulatore fu nominato padre Damian Pătraşcu, il quale ricevette tutte le testimonianze raccolte di nascosto da padre Anton Demeter (per il quale, a sua volta, è aperta la causa di beatificazione) e le integrò con materiali nuovi. A quel punto, presentò al vescovo il libello di apertura della causa.
La causa di beatificazione e il riconoscimento del martirio
Il 10 luglio 2003 la Santa Sede ha dato il nulla osta per l’inizio della causa, aperta poi il 25 novembre 2003 dal vescovo di Iaşi in Romania, monsignor Gherghel. L’ultima sessione dell’inchiesta diocesana si è svolta il 12 novembre 2006. Gli atti dell’inchiesta sono stati convalidati il 24 maggio 2008.
Il 26 gennaio 2018, ricevendo in udienza il cardinal Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto con cui Veronica Antal è stata ufficialmente dichiarata martire.