Che cosa vuol dire avere una parte nella Croce di Cristo?

Via Crucis 2020, Parrocchia Santi Marcellino e Pietro, Roma (IT).

“Partecipare significa avere una parte. Che cosa vuol dire avere una parte nella Croce di Cristo? Vuol dire sperimentare nello Spirito Santo l’amore che la Croce di Cristo nasconde in sé. Vuol dire riconoscere, alla luce di questo amore, la propria Croce. Vuol dire riprenderla sulle proprie spalle e, sempre in virtù di questo amore, camminare… camminare attraverso la vita imitando Colui che si sottopose alla Croce morendo per la nostra salvezza”.

Con questa formula Papa Giovanni Paolo II apriva la Via Crucis del Venerdì Santo del 2000, e noi vogliamo ricordarlo nel sedicesimo anniversario della sua morte. Papa Giovanni Paolo II era il Papa dei giovani, e tutto il periodo di Quaresima nella nostra parrocchia si è svolto all’insegna dei giovani, a partire dai gruppi del Catechismo che hanno animato la Via Crucis ogni settimana fino ad arrivare al Gruppo Giovani che ha accompagnato l’assemblea nel vivo del Triduo Pasquale con le meditazioni della Via Crucis del Venerdì Santo.

Una Via Crucis molto attesa dopo il silenzio e la stasi a cui siamo stati costretti lo scorso anno, che ha portato nuova gioia e una ventata di speranza nei cuori, nonostante la situazione in cui ancora ci troviamo. Una situazione triste e difficile, con ancora centinaia di morti e migliaia di contagi ogni giorno che farebbe perdere la speranza a chiunque; ma noi non dobbiamo perdere la speranza perchè abbiamo di fronte il Signore Gesù che nonostante le difficoltà e il dolore si è caricato della sua Croce, affidandosi al Padre e donando la vita per noi e ci ha mostrato che dopo la morte c’è la vera Gioia, la vera Speranza, la vera Vita al cospetto della Luce del Padre.

Per questo motivo non arrendiamoci alle difficoltà della vita ma carichiamoci della nostra Croce e portiamola fieramente perchè siamo Figli di Dio e sono sicuro che ogni volta che saremo in difficoltà, schiacciati dal peso della vita e dei peccati, il Signore Gesù sarà lì pronto a farsi carico ancora una volta della nostra Croce per donarci la libertà e la felicità.

Le meditazioni di quest’anno hanno mostrato come tutto questo sia straordinariamente vero, persino in uno dei luoghi più colpiti da questa pandemia, se non l’epicentro stesso, ovvero gli ospedali. Abbiamo così ripercorso il cammino doloroso che ha portato il Signore sul Golgota, dentro le corsie di un ospedale attraverso le testimonianze di medici, infermieri, pazienti e familiari che hanno lanciato il proprio grido straziante al Padre, vedendo le proprie ferite guarite.

Affidiamo allora anche noi la nostra Croce al Signore perchè, come dice San Giovanni Paolo II : “La Croce della povertà, la Croce della fame, la Croce di ogni sofferenza possono essere trasformate poichè la Croce del Cristo è divenuta una luce nel nostro mondo. Essa è una luce di speranza e di salvezza. Essa dà significato a tutte le sofferenza umane”.

Francesco Di Grazia

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