COMUNICATO STAMPA – XXXV Capitolo Generale: 21 Luglio

Morlupo (RM), 21 luglio 2019.

Abbiamo celebrato insieme l’eucaristia domenicale pregando per tutta la congregazione, anziani e giovani, seminaristi e novizi, preti e laici, di tutti i paesi e per tutte e tutti quelli che si sono affidati, piccoli e grandi.
Abbiamo celebrato insieme l’eucaristia domenicale pregando per tutta la congregazione, anziani e giovani, seminaristi e novizi, preti e laici, di tutti i paesi e per tutte e tutti quelli che si sono affidati, piccoli e grandi.

Italiano

Dopo una settimana di impegno capitolare, ci voleva una sosta: anche il Signore “cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro” (Gen 2,2).

La segreteria generale – P. Giuseppe Moni – aveva organizzato per questa domenica, come da programma, un pellegrinaggio ad Assisi. Uscita alle 6,30. Durante il viaggio in autobus di circa due ore, abbiamo attraversato varie volte il Tevere, che poi scorre verso Roma; siamo passati per Narni, dove S. Giuseppe Calasanzio redasse le regole del suo ordine, Todi, città nota per il poeta e beato Jacopone da Todi e la sua appassionata devozione a Gesù crocifisso (che ci ha dato tra le altre laude lo Stabat Mater), come pure per il famoso santuario bramantesco a pianta centrale di S. Maria della Consolazione; il santuario dell’Amore Misericordioso, che ci ricordava la famosa e ben riuscita riunione dei laici Cavanis italiani del 2009.

La segreteria generale – P. Giuseppe Moni – aveva organizzato per questa domenica, come da programma, un pellegrinaggio ad Assisi.
La segreteria generale – P. Giuseppe Moni – aveva organizzato per questa domenica, come da programma, un pellegrinaggio ad Assisi.

Ad Assisi posteggiamo vicino alla chiesa e conventino (delizioso) di San Damiano, dove Francesco cominciò a restaurare la chiesa di Dio con le pietre, come edificio, prima di impegnarsi a restaurare la Chiesa universale con lo spirito evangelico. Abbiamo celebrato insieme l’eucaristia domenicale pregando per tutta la congregazione, anziani e giovani, seminaristi e novizi, preti e laici, di tutti i paesi e per tutte e tutti quelli che si sono affidati, piccoli e grandi. E per il papa Francesco, che ha scelto proprio questo nome per sé, per seguire l’esempio di Francesco d’Assisi. Lo abbiamo fatto anche su sua richiesta, come ci aveva scritto nel suo lungo telegramma, a firma del Card. Parolin.

Abbiamo celebrato insieme l’eucaristia domenicale pregando per tutta la congregazione, anziani e giovani, seminaristi e novizi, preti e laici, di tutti i paesi e per tutte e tutti quelli che si sono affidati, piccoli e grandi.
Abbiamo celebrato insieme l’eucaristia domenicale pregando per tutta la congregazione, anziani e giovani, seminaristi e novizi, preti e laici, di tutti i paesi e per tutte e tutti quelli che si sono affidati, piccoli e grandi.

Per l’Istituto abbiamo pregato, per suggerimento del presidente della celebrazione, perché esso conservi le virtù della povertà e dell’umiltà, tanto amate da Francesco e dai nostri Fondatori.

Abbiamo celebrato insieme l’eucaristia domenicale pregando per tutta la congregazione, anziani e giovani, seminaristi e novizi, preti e laici, di tutti i paesi e per tutte e tutti quelli che si sono affidati, piccoli e grandi.
Abbiamo celebrato insieme l’eucaristia domenicale pregando per tutta la congregazione, anziani e giovani, seminaristi e novizi, preti e laici, di tutti i paesi e per tutte e tutti quelli che si sono affidati, piccoli e grandi.

Dopo la messa, un padre francescano OFM ci ha introdotti alla visita della chiesetta e del convento, lasciandoci anche un bellissimo messaggio francescano, valido anche per noi tutti.  Poi abbiamo visitato liberamente questi ambienti, direi con tenerezza. In seguito, nel sali-scendi della città medievale, abbiamo venerato S. Chiara nella sua basilica (la messa domenicale in corso ci ha un po’ impedito in questo), e S. Francesco nella sua imponente e splendida basilica a tre piani, pregando lungamente attorno alla sua tomba scavata nella pietra.

Foto di gruppo.
Foto di gruppo.

Abbiamo goduto del ciclo giottesco (assolutamente splendido) delle scene di vita di S. Francesco, il ritratto probabilmente autentico di Cimabue, con il piccolo Francesco vicino a una grande scena di Maria in trono; e ancora il delizioso ritratto di S. Chiara di Simone Martini. Pranzo al sacco. Poi ciascuno ha visitato altri luoghi, monumenti e chiese: le mura e le porte, chi la cattedrale di S. Rufino, chi S. Maria Maggiore, chi S. Maria sopra Minerva e così via; poi tutti insieme alla Porziuncola, a S. Maria degli Angeli.

Infine via tutti a casa, attraversando la Val Tiberina e girando attorno al monte Soratte, recitando nel frattempo rosari in varie anzi numerose lingue. Domani riprendono i lavori, questa volta in gruppi di lavoro o workshop.

Español

2° Comunicado del 35° Capitulo general 

21 julio 2019 – domingo

Después de una semana de compromiso capitular, necesitábamos un descanso: el Señor también “cesó en el séptimo día de toda su obra” (Gen 2: 2).

El secretario general, el padre Giuseppe Moni, había organizado una peregrinación a Asís para este domingo, según lo programado. Salida a las 6.30. Durante el viaje en autobús de aproximadamente dos horas, cruzamos el Tíber varias veces, que luego fluye hacia Roma; Pasamos por Narni, donde S. Giuseppe Calasanzio elaboró ​​las reglas de su orden, Todi, una ciudad conocida por el poeta y beato Jacopone da Todi y su apasionada devoción por el Jesús crucificado (quien nos dio el Stabat Mater entre otros) , así como para el famoso santuario de Bramante con un plan central de S. Maria della Consolazione; El santuario del amor misericordioso, que nos recordó el famoso y exitoso encuentro de los laicos italianos Cavanis de 2009.

En Asís, estacionamos cerca de la iglesia y el monasterio (delicioso) de San Damiano, donde Francesco comenzó a restaurar la iglesia de Dios con piedras, como un edificio, antes de comprometerse a restaurar la Iglesia universal con el espíritu evangélico. Juntos celebramos la Eucaristía dominical rezando por toda la congregación, ancianos y jóvenes, seminaristas y novicios, sacerdotes y laicos de todos los países y por todos y todos aquellos que se han confiado a sí mismos, tanto pequeños como grandes. Y para el Papa Francisco, que eligió este nombre para sí mismo, seguir el ejemplo de Francisco de Asís. Lo hicimos también a petición suya, como nos había escrito en su largo telegrama, firmado por el Cardenal Parolin.

Por el Instituto rezamos, a sugerencia del presidente de la celebración, para que conserve las virtudes de la pobreza y la humildad, tan queridas por Francisco y por nuestros Fundadores.

Después de la misa, un fraile franciscano de la OFM nos presentó la visita de la iglesia y el convento, dejándonos también un hermoso mensaje franciscano, válido también para todos nosotros. Luego visitamos libremente estos ambientes, diría con ternura. Más tarde, en los altibajos de la ciudad medieval, veneramos a Santa Clara en su basílica (la misa dominical en curso nos ha impedido un poco en esto), y San Francisco en su impresionante y espléndida basílica de tres pisos, rezando Largo alrededor de su tumba tallada en piedra.

Disfrutamos del ciclo giottesco (absolutamente espléndido) de las escenas de la vida de San Francisco, el retrato probablemente auténtico de Cimabue, con el pequeño Francisco cerca de una gran escena de María entronizada; y de nuevo el delicioso retrato de S. Chiara de Simone Martini. Almuerzo para llevar. Luego, cada uno visitó otros lugares, monumentos e iglesias: las paredes y las puertas, las de la catedral de S. Rufino, las de S. Maria Maggiore, las de S. Maria sopra Minerva, etc. luego todos juntos en la Porziuncola, en S. Maria de los Angeles.

Finalmente, regresamos a casa, cruzando el Val Tiberina y girando alrededor del Monte Soratte, recitando rosarios en varios idiomas. Mañana se reanuda el trabajo, esta vez en grupos de trabajo.

English

2nd Press Release (NEWS) 

July 21, 2019 – Sunday

After a week of intensive works of the Chapter members, they took a break: the Lord also “ceased on the seventh day of all his work” (Gen 2:2).

The General Secretary – Fr. Giuseppe Moni – had organized a pilgrimage to Assisi for this Sunday, as planned. Departure at 6.30 am. During the bus journey of about two hours, we crossed the Tiber several times, which then flows to Rome; we passed for Narni, where St. Joseph Calasanz drafted the rules of his order, Todi, a city known for the poet and blessed Jacopone da Todi and his passionate devotion to Jesus crucified (which gave us among other laude the Stabat Mater), as well as for the famous shrine of St. Mary of Consolation; the shrine of Merciful Love, which reminded us of the famous and successful meeting of the Italian Cavanis in the year 2009.

In Assisi we park near the church and convent (delightful) of San Damiano, where Francis began to restore the church of God with stones, as a building, before committing to restore the universal Church with the evangelical spirit. We celebrated the Sunday Eucharist together by praying for the whole congregation, the elderly and young, seminarians and novices, priests and laity, of all territorial parts where we belong. And for Pope Francis, who chose precisely this name for himself, to follow the example of Francis of Assisi. We also did so at his request, as he had written to us in his long telegram, signed the Card. Parolin.
For the Institute we prayed, at the suggestion of the president of the celebration, that it would preserve the virtues of poverty and humility, so loved by Francis and our Founders.

After Mass, a Franciscan OFM father introduced us to the visit of the church and the convent, leaving us also a beautiful Franciscan message, also valid for us all.  Then we freely visited these environments, I would say with tenderness. Later, in the visitation of the medieval city, we revered St. Clare in his basilica (the sunday mass in progress prevented us from doing so), and St. Francis in his imposing and splendid three-story basilica, praying long around his tomb dug instone.
We enjoyed the (absolutely splendid) jodit cycle of the life scenes of St. Francis, the probably authentic portrait of Cimabue, with little Francis next to a great scene of Mary on the throne; and again the delightful portrait of St. Clare by Simone Martini. Then each visited other places, monuments and churches: the walls and doors, who the cathedral of St. Rufino, who St. Mary Major, who St. Mary over Minerva and so on; then all together with the Porziuncola, to St. Mary of the Angels.
Finally, everyone left home, crossing the Tiberina Valley and circling mount Soratte, while reciting rosaries in various languages. Tomorrow the work resumes, this time in working groups or workshops.

Português

35º Capítulo Geral Ordinário – CGO – 2019

21 de julho – Domingo

Depois de uma semana de trabalhos dos capitulares, precisávamos de uma pausa: também Deus “no sétimo repousou de toda obra que fizera” (Gn 2: 2).

O secretário geral – Pe. Giuseppe Moni – organizou, como previsto no cronograma, uma peregrinação a cidade de Assis. Saída às 6h30. Durante a viagem de ônibus de cerca de duas horas, cruzamos várias vezes o rio Tevere, que flui em direção a Roma; passamos pela cidade de Narni, onde S. Giuseppe Calasanzio elaborou as regras de sua ordem, Todi, uma cidade do poeta e beato Jacopone da Todi e sua apaixonada devoção ao Jesus crucificado (que nos deu entre outras orações o Stabat Mater), bem como o famoso Santuário Bramantesco e plano central de Sta. Maria della Consolazione; o santuário do Amor Misericordioso, que nos lembra o famoso e bem sucedido encontro de leigos Cavanis italianos em 2009.

Em Assis estacionamos perto da igreja e do convento pequenino de San Damiano, onde Francesco começou a restaurar a igreja de Deus com pedras, como um edifício, antes de se comprometer a restaurar a Igreja Universal com o espírito evangélico. Juntos celebramos a Eucaristia Dominical rezando por toda a Congregação, idosos e jovens, seminaristas e noviços, sacerdotes e leigos, de todos os países e por todos e todos aqueles que nos foram confiados, tanto pequenos como grandes. E pelo Papa Francisco, que escolheu este nome para si mesmo, para seguir o exemplo de Francisco de Assis. Fizemos também a seu pedido, como nos escrevera em seu longo telegrama, assinado pelo cardeal Parolin.

Para o Instituto, rezamos, por sugestão do presidente da celebração, para preservar as virtudes da pobreza e da humildade, tão amadas por Francisco e pelos nossos Fundadores.

Depois da Missa, um padre Franciscano OFM nos acompanhou para uma visita guiada a igreja e o convento, deixando-nos também uma bela mensagem franciscana, válida também para todos nós. Depois percorremos livremente esses ambientes, eu diria com ternura. Mais tarde, nos altos e baixos da cidade medieval, nós veneramos Santa Clara em sua basílica (a missa dominical em progresso nos impediu um pouco disso), e São Francisco em sua impressionante e esplêndida basílica de três andares, rezando por longo tempo junto a seu túmulo esculpido em pedra.

Apreciamos o ciclo Giottesque (absolutamente esplêndido) das cenas da vida de São Francisco, o retrato provavelmente autêntico de Cimabue, com o pequeno Francisco perto de uma grande cena de Maria sentada em um trono; e ainda o encantador retrato de S. Chiara de Simone Martini. Lanche para o almoço. Então cada um visitou outros lugares, monumentos e igrejas: catedral de S. Rufino, igreja de Sta. Maria Maggiore, igreja de S. Maria sopra Minerva; depois todos fomos juntos a Porziuncola, em S. Maria degli Angeli.

Enfim, retornamos para casa, atravessando o Val Tiberina e dando a volta no Monte Soratte, ao mesmo tempo recitando o rosário em vários idiomas. Amanhã retomaremos o trabalho, desta vez em grupos de trabalho.

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