Voglio sottolineare in questa riflessione il valore e la ricchezza della economia solidale. Prima di tutto è bene e giusto ricordare che il fondamento per una economia solidale che favorisca la Vita in tutte le sue dimensioni, lo troviamo negli Atti degli Apostoli (Atti 2.42; 43-46). “E perseverarono nella dottrina degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere. Tutti quelli che credevano stavano insieme e avevano tutto in comune. Hanno venduto le loro proprietà e merci, distribuendo il prodotto tra tutti, come qualcuno ne aveva bisogno. Ogni giorno all’unanimità perseveravano nel tempio, spezzando il pane di casa in casa e consumavano i pasti con gioia e semplicità di cuore”.
Questo testo biblico indica il cambiamento della prima Comunità, delle persone e famiglie, per stabilire un modo diverso di gestire i beni a beneficio di tutti. Mettevano in comune non solo i beni materiali e il frutto loro lavoro, ma anche il tempo, le doti, le capacità personali, per provedere con generosità ai bisognosi della comunità, annunciando al mondo la profezia della fraternità. E questo modo di agire viene dopo di una esperienza di fede, di credere in Gesù. Credere ed essere solidale sono due realtà che camminano insieme.
L’economia solidale è l’arte di prendersi cura della casa comune. Rende possibile una proposta per una società sostenibile che metta al centro la vita, coinvolgendo persone impegnate per un mondo più umano e giusto. “È formato da una costellazione di forme democratiche e collettive di produzione, distribuzione, risparmio e investimento” (Paulo Singer).
La pratica dell’economia solidale comporta un cambiamento culturale ed esige una rieducazione delle persone; è veramente un processo di apprendimento che avviene sul campo. “Chi insegna, impara a insegnare e chi impara, insegna a insegnare” (Paulo Freire). La economia solidale è una proposta di vita per tutta l’umanità e per il pianeta, l’embrione di una nuova società.
I doni ricevuti dal Signore muovono i fedeli a rispondere, in piena libertà e in modo adatto ai tempi e al dono della salvezza, facendosi un dono d’amore per gli altri e una testimonianza autentica del Vangelo di fronte a tutti gli uomini. Infatti, nella logica del Vangelo, se non si dona tutto non si dona mai abbastanza.
É richiesta a tutti una conversione ecologica che impegna le persone e le comunità a rispondere ai problemi sociali con celerità, carità e giustizia. E questa conversione sociale richiede creare un dinamismo di cambiamento duraturo. Ancora oggi mentre coltiviamo le capacità peculiare che Dio ha dato a ciascuno di noi, siamo invitati a sviluppare la creatività e l’entusiasmo al fine di risolvere i drammi del mondo, offrendoci a Dio “come sacrificio vivente, santo e gradito” (Rm 12,1).
Il Papa Francesco nelle due Encicliche Fratelli Tutti e Laudato Si, indica di modo diverso, la necessità di promuovere il bene morale e il valore della solidarietà: È far fronte agli effetti distruttori dell’Impero del denaro. La solidarietà, intesa nel suo senso più profondo, è un modo di fare la storia; storia di un vero amore a Dio e ai fratelli e sorelle più bisognosi.
Il cuore della proposta dell’Enciclica Laudato Si, è l’ecologia integrale come nuovo paradigma di giustizia, un’ecologia che integri il posto specifico che l’essere umano occupa in questo mondo e le sue relazioni con la realtà che lo circonda. Infatti, non possiamo «considerare la natura come qualcosa separato da noi o come una mera cornice della nostra vita» (139). Questo vale per quanto campi: nell’economia e nella politica, nelle diverse culture e in ogni momento della nostra vita quotidiana. Quando il cuore è veramente aperto a una comunione universale, niente e nessuno è escluso della solidarietà.
Oggi, credenti e non credenti sono d’accordo sul fatto che la terra è essenzialmente una eredità comune, i cui frutti devono andare a beneficio di tutti. Per i credenti questo diventa una questione di fedeltà al Creatore, perché Dio ha creato il mondo per tutti. Di conseguenza, ogni approccio ecologico deve integrare una prospettiva sociale che tenga conto dei diritti fondamentali dei più svantaggiati (Laudato Si, n. 93).
Nella nostra Congregazione delle Scuole di Carità abbiamo vissuto molte esperienze significative di spezzare il pane come economia solidale. Voglio ricordare la “Adozione a Distanza” (AL) di Corsico (Italia) e il Progetto “Entra na Alegria da Missão” (Brasile) che in questi ultimi deceni hanno aiutato e seguano aitanto con amore e gioia, questa dimensione dell’economia solidade, portando innumerevoli benefici per i nostri bambini e giovani. Senza dubbio dobbiamo ringraziare di cuori i protagonisti e a tutti i collaboratori e dire: grazie e Dio vi benedica sempre.
P. Irani Luiz Tonet – Economo Generale