Il miracolo del “salvarsi a vicenda”

Vivere il Capitolo come un dono di preghiera. Vivere la preghiera come il cuore del Capitolo, non solo come momento di preparazione, ma come luogo dove i Capitoli nascono...

Vivere il Capitolo come un dono di preghiera. Vivere la preghiera come il cuore del Capitolo, non solo come momento di preparazione, ma come luogo dove i Capitoli nascono, da cui sono generati, dove le decisioni e gli orientamenti vengono concepiti. Preghiera come il luogo dove il Capitolo trova coraggio, speranza, forza, immaginazione, creatività. La preghiera come il luogo dove il Capitolo condurrà la nostra Congregazione. La preghiera come destinazione per il futuro.

Far uscire dal Capitolo non un solo documento che generalmente viene letto da pochi e criticato da molti, ma soprattutto far uscire propositi pastorali concreti, in grado di essere realizzati. Il Compito del Capitolo é far fiorire speranze, stimolare fiducia, fasciare ferite, intrecciare relazioni tra le parti territoriali, imparare l’uno dall’altro, ridoni forza e ispiri ai giovani con i quali camminiamo la visione di un futuro ricolmo della gioia del Vangelo.

I due pensieri, qui sopra, non sono un’utopia ma una possibilità concreta, un miracolo: realizzare il primo Capitolo, veramente generale, per la nostra Congregazione dove tutti i partecipanti si impegnano per la Congregazione e non per se stessi o la loro parte territoriale, dove tutti si “salvano a vicenda”. Nei mesi scorsi il Nord Italia è stato colpito da una ondata violenta di maltempo che ha cambiato il paesaggio di alcune valli, la geografia e il corso di alcuni torrenti e fiumi.

Passato il maltempo ed iniziata la ricostruzione, verso la metà di novembre, il vescovo della città di Belluno che è stata la provincia più colpita, ha parlato del “Miracolo di San Martino” dicendo: ”Ci siamo salvati a vicenda”!   Nei giorni della disgrazia e della sofferenza, dei disagi e della perdita di tanti beni faticosamente costruiti, è successo un miracolo tra gli abitanti di quelle valli: il miracolo del perdono, del superamento di divisioni e rancori, dell’aiuto reciproco, del venire in aiuto agli anziani isolati e soli, del “salvarsi a vicenda”.

Queste parole potrebbero servire per dare “un’anima” al prossimo Capitolo e far sì che avvenga il miracolo di capire che ci si “salva a vicenda”. I confratelli che hanno partecipato ad altri Capitoli, se parteciperanno al prossimo, avranno la possibilità di notare che è cambiata la geografia della Congregazione e questo ha portato a un arricchimento culturale e spirituale ma nello stesso tempo ha provocato uno “sciame sismico”. 

Ora, i capitolari che vengono dalle varie parti territoriali, hanno il compito di “salvarsi a vicenda”, eliminando divisioni, criteri numerici di superiorità o di maggioranza, preconcetti su persone e comportamenti, rispettando e valorizzando ogni esperienza senza imporre la propria, e lavorare fianco a fianco per il bene di tutti confratelli, specialmente di quelli che più hanno bisogno, per il bene di tutte le parti territoriali con attenzione particolare a quelle che stanno iniziando un cammino missionario. 

Vivere il Capitolo come un dono di preghiera: Il Compito del Capitolo é far fiorire speranze, stimolare fiducia, fasciare ferite, intrecciare relazioni tra le parti territoriali, imparare l’uno dall’altro, ridonare forza e ispirare ai giovani con i quali camminiamo la visione di un futuro ricolmo della gioia del Vangelo.

P. Diego Spadotto, CSCh

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